Formarsi con il corso di “Banco e Macchina”

Ecco l’esperienza di Giovanni Vicenzo

Giovanni Vicenzo è uno dei partecipanti che hanno seguito nelle scorse settimane il corso base di pelletteria “Banco e Macchina” presso l’Alta Scuola di Pelletteria Italiana. La sua esperienza viene da lui stesso definita “risorsa importante nel bagaglio del suo futuro”.

Prima di questa aveva mai avuto esperienza nel settore pelletteria?

«Non avevo esperienze precedenti nel settore».

Perché ha scelto di intraprendere questo percorso?

«Il mio interesse per il settore della pelletteria è maturato negli ultimi anni, quando ho iniziato a desiderare di rimettermi in gioco e intraprendere una nuova carriera lavorativa. Per farlo occorreva un corso qualificato che mi consentisse di applicare e affinare la mia manualità e precisione».

Cosa ha imparato?

«Durante il corso ho imparato molto di più di quello che mi aspettavo. Devo confessare che non avrei mai pensato, dopo poco più di un mese di corso, di riuscire a realizzare quello che con i “preziosi” consigli dei docenti, sia io che i colleghi del corso siamo riusciti a creare. Grazie all’ottima organizzazione della scuola, alle alte competenze e la forte passione dei docenti, ho imparato a realizzare prodotti di pelletteria eseguendo tutte le fasi delle lavorazioni: dal taglio alla preparazione, fino all’assemblaggio e rifinitura dei prodotti»

Nello specifico?

«Lettura dei modelli, taglio della pelle e dei rinforzi e fodere (sia a mano con foro che mediante fustellazione con trancia), spaccatura della pelle con macchina spaccapelli, scarnitura della pelle sia con trincetto che con macchina scarnitrice, sagomatura dei materiali mediante utilizzo di mola, incollaggio dei materiali mediante l’uso di collanti dati a pennello e con macchina spruzzatrice, rimbocco di pelli e fodere con stecca, accoppiamento componenti, elementi base di cucitura sia mano che con macchina da cucire, coloritura costole a mano e con macchina tingibordi, lucidatura colore costole sia con spazzola che con lissa, ripulitura, rifinitura e confezionamento prodotto finito».

Cosa ha apprezzato nell’organizzazione della scuola, nella docenza e nel gruppo classe?

«L’operato di tutto il personale con cui sono venuto in contatto, da Alvuela Franco che si è prodigata non solo per gestire in modo impeccabile la logistica durante tutto il periodo del corso, tenendo in considerazione anche le criticità del periodo, ma anche con i suggerimenti su come muoverci nel post corso. Loretta Lamberti poi, oltre a essere stata un’eccellente insegnate di “macchina da cucire”, è stata anche una consigliera preziosa. Per non parlare di Franco Orsini che non solo è riuscito a insegnarmi i trucchi del mestiere del banchista ma anche a trasmettermi parte della sua immensa passione per questo mestiere. Dei colleghi ho apprezzato l’affiatamento, il clima di collaborazione e amicizia che si è creato fin dal primo minuto e che ancora oggi rimane».

Ha trovato sbocchi occupazionali dopo?

«Dopo il corso ho svolto uno stage. Un primo periodo di quindici giorni l’ho trascorso in una azienda di produzione di piccola borsetteria, perfezionando le metodologie e tecniche applicate nella filiera produttiva di piccole borse in pelle di una prestigiosa casa di moda; i successivi quindici giorni li ho svolti in una azienda che si occupa sia di produzione sia di ricerca e sviluppo di prodotti propri oltre che per conto di griffe della moda».

Dunque, con questa esperienza, ha arricchito ulteriormente la preparazione ricevuta presso la scuola?

«Sì, ho preso cognizione delle tecniche di progettazione e modellazione dei prodotti di pelletteria, con creazione dei modelli mediante software CAD e assemblaggio di prototipi, nonché di tutte le attività a supporto della produzione. Attualmente sono impiegato con contratto a tempo determinato e mi occupo di modelleria e prototipia».

Cosa le piace del mestiere del pellettiere?

«Questa tra tutte è la domanda a cui trovo più difficoltà a rispondere. Il mio percorso all’interno di questo “mondo” sta cominciando adesso. Mi sto rendendo conto delle numerose specializzazioni che esistono in questo mestiere, specializzazioni tutte interessanti che mi propongo di portare a segno».