«Pellettieri si diventa, con umiltà e voglia di mettersi in gioco»

L’intervista a Valerio Dori, docente presso la sede di Scandicci dell’Alta Scuola di Pelletteria

Sessantasette anni alle spalle di cui quasi cinquanta nel mondo della pelletteria. Valerio Dori oggi è docente presso la sede di Scandicci dell’Alta Scuola di Pelletteria Italiana ma la sua carriera è iniziata come pellettiere a 18 anni, facendo l’apprendista in un’azienda fiorentina.

Formazione Alta Scuola PelletteriaCome mai ha scelto di fare questo lavoro?

«Mi è sempre piaciuto. Da ragazzino dopo la scuola andavo al laboratorio di un amico di famiglia, ero affascinato da quello che faceva e passavo il tempo a osservarlo lavorare la pelle. Mi piaceva addirittura l’odore del mastice tipico dei locali di pelletteria in quegli anni».

Quando ha aperto la sua azienda?

«Tornato dal militare, nel 1976 ho aperto la mia attività con mia moglie. L’avevo chiamata con il mio nome e realizzavo principalmente borse in contoterzi. Col passare del tempo sono aumentati di anno in anno i miei dipendenti, fino ad arrivare a essere 18. Sono stati le prime persone a cui ho insegnato. Poi nel 1992 tutto è di nuovo cambiato».

In che senso?

«Sono entrato in società con “I Pelletterieri d’Italia” fino al 2002, passata poi al gruppo Prada. In quest’occasione, sono stato responsabile tecnico del prodotto dal 2003 al 2015 sono stato responsabile della qualità del prodotto Prada».

Come mai ha deciso di fare dell’insegnamento il suo lavoro post pensione?

«Sono sempre stato una persona attiva e dinamica e per questo ho deciso di iniziare una nuova avventura dopo la mia pensione».

Cosa insegna?

«Dal taglio alla preparazione fino all’assemblaggio dei prodotti in pelle».

È più complicato insegnare agli adulti o ai ragazzi?

«È più difficile insegnare agli adulti, specie se hanno già lavorato in questo settore, perché hanno già acquisito le loro conoscenze ed è complicato fargliele imparare in altro modo».

Quante persone ha formato?

«Circa 250».

Qual è il valore aggiunto di imparare il mestiere del pellettiere all’Alta Scuola di Pelletteria Italiana?

«Si impara a distinguere i materiali impiegati, sia di uso interno che esterno, a fare una perfetta scarnitura pe avere un prodotto di qualità, a stare attenti anche alla lunghezza del punto, rispettandone frequenza e lunghezza. Anche questo vuol dire qualità».

Il segreto per insegnare le competenze in questo settore?

Formazione Alta Scuola Pelletteria«Bisogna capire le persone che si hanno davanti, individuarne le potenzialità. C’è chi intuisce alla prima e chi ha bisogno di più spiegazioni. Chi è capace lo dimostra già dopo un mese di corso. Io stesso ho ancora da imparare come pellettiere, con le innovazioni presenti sul mercato oppure confrontandomi con altri professionisti. Bisogna rimanere sempre umili e aperti a tutto. Anche dopo cinquanta anni di esperienza».